Nonostante mi senta sazia, non ho resistito, infatti una crescentina così non la mangiavo da secoli e il suo sapore é ancora più gustoso, dopo la soddisfazione di una giornata ben riuscita, mentre la divoro nella tavolata del nostro coro. Dopo la fine del concerto siamo tutti rilassati mentre ci scambiamo impressioni e leggerezza tra commenti sull’interpretazione folcloristica di Paolo e la curiosità sul drone comparso a metà spettacolo. Abbiamo cantato una dozzina di brani in ventisei coristi dei Vecchioni di Mariele, sul crescentone del Parco 2 Agosto a San Lazzaro, a conclusione della Festa della famiglia. La direttrice Luciana ci ha assegnato ben quattro crocette sottolineate (soprattutto ai solisti!) forse anche grazie al super impianto che ha valorizzato le nostre voci, impregnate di entusiasmo. Nel copione di oggi non poteva mancare un plauso a Simona, concittadina sanlazzarese che nel 2020 durante la pausa forzata del nostro coro, ha realizzato un’opera musicale di solidarietà con Andrea Mingardi intitolata: “ACCENDI L’ARCOBALENO“. Nelle domande tra un brano e l’altro sono state coinvolte anche Simonetta, interprete originale del 13° Zecchino d’Oro con Il caffè della Peppina, mia sorella Barbara, anche lei interprete originale del 12° Zecchino d’Oro con La ninna nanna del chicco di caffè, Paola che ha presentato Viva la gente, raccontando la sua professione legata in modo stretto proprio alla gente e infine Luciana che ha ricordato vari aneddoti legati al brano Hevenu shalom aleichem ed elencato tutti i suoi parenti che hanno partecipato al Piccolo Coro in diverse generazioni. Il pubblico era sparpagliato sul prato e sulle sedie in legno prese in prestito dalla chiesa di San Lazzaro da un gruppo di baldanzosi volontari mentre, durante il concerto, comparivano volti conosciuti, come il gentil signor Musi (incontrato anche durante la tombola) grazie al quale siamo stati invitati alla festa della famiglia. Giacomo, corista e presentatore ha spaziato dalle notizie storiche alle interviste improvvisate con una padronanza sempre più strabiliante mentre il pubblico partecipava con calore. Mio marito al mixer ha avuto dei problemini con una base che partiva puntualmente da sola (anche prima e dopo l’audio del Papa…) facendolo sbiancare ogni volta…ma nel complesso è andato tutto bene. Anche oggi la sensazione era quella di ritrovare una parte luminosa infantile che s’accende dalla sigla d’inizio del concerto in una specie di viaggio nel benessere. Una signora alla fine dello spettacolo mi ha detto che mentre cantavamo sembravamo dei bambini nelle nostre movenze quindi probabilmente questa trasformazione diventa anche visibile e se agli inizi m’imbarazzava, ora la vivo con naturalezza mentre muovo la gambetta a tempo di musica e mi sudano le mani dietro. Il momento più forte del pomeriggio è stato quando è arrivata mia figlia tra il pubblico perché dopo tanto tempo si sono invertiti i ruoli e mentre fino a qualche anno fa ero io ad ascoltarla cantare nel Piccolo Coro dell’Antoniano, questa volta succedeva il contrario con un filo musicale che ci stava legando. Poi ho rivisto le sorelle Cinzia e Marzia, che gioia! e la dolce Eloisa che da lontano cantava e piangeva mentre faticavo a mantenere la concentrazione sulle parole.
Infine il discorso di Don Stefano ha chiuso in bellezza un pomeriggio intenso e denso di sostanza…
La stessa sostanza che contraddistingue questa parrocchia in cui tutto sembra funzionare a meraviglia. Infatti la collaborazione con Elisa grazie alla sua continua disponibilità ci ha permesso di coordinare serenamente ogni particolare, dalla primissima telefonata. Le cose a cui pensare sono state tante e prepararle con un largo anticipo é stato il modo migliore per riuscire a svolgerle. Iniziando dal giorno da stabilire in tempi brevi (dopo aver raccolto un numero sufficiente di adesioni dei coristi) alla lista necessaria per la strumentazione dell’impianto stereo, dal praticabile sul palcoscenico per il coro, alle basi musicali da collegare al mixer, dalla promozione dall’evento condivisa, alla lista delle canzoni per l’adempimento SIAE, dalla scrittura del copione per lo spettacolo, alla sistemazione del pubblico (con un’eventuale piano B in caso di maltempo) e chi più ne ha più ne metta.
Ma la frase di Don Stefano “La vostra semplicità tocca la nostra” ne è valsa ogni sforzo…
E tutto è filato liscio come l’olio delle crescentine indimenticabili di fine serata…
Svelato solo oggi il mistero del drone durante il concerto…
Francesca Bernardi
1 comment
Stefano
23 Maggio 2022 at 22:23Cara Francesca, semplicemente…CONGRATULAZIONI!
Non ho partecipato al vostro Concerto, come pensavo inizialmente di poter fare, ma il tuo articolo mi ha fatto vivere le emozioni regalate, come se fossi stato presente!
Concordo con te sul fatto che, le parole di Don Stefano, siano state la meritata conclusione di un evento così importante in cui, come Coro, avete regalato la gioia dello stare assieme attraverso il canto, che è armonia di cuori e d’insegnamenti ricevuti!
Grazie, grazie, grazie!