Il libro degli amici di Lorenzo Ceregato

Il libro degli amici di Lorenzo Ceregato

 


Ceregato/Antoniano
comunicato stampa

Lorenzo Ceregato (Lonigo, 1933) è scomparso l’ultimo giorno del 2020. Tre amici (Maria Grazia Accorsi, Mauro Bini, Ermanno Tarozzi) e il figlio Alessandro hanno voluto testimoniare il loro speciale rapporto con l’artista progettando e realizzando Il Libro degli Amici di Lorenzo Ceregato (nei tipi de Il Bulino edizioni d’arte), che verrà presentato sabato 29 ottobre all’Antoniano (Bologna, via Guinizelli 13, ore 11).

Il libro si compone di due parti: quella iniziale – scritta via e.mail in epoca di pandemia acuta – è la cronaca virtuale dello sgomento degli autori di fronte all’inaspettata morte di Lorenzo e, immediatamente dopo, dell’elaborazione di un progetto per tributargli il dovuto onore; la seconda parte consiste in una carrellata di amichevoli testimonianze su mostre,  libri figurati d’autore e opere rilevanti dell’artista bolognese.

Ceregato, veneto d’origine (Lonigo, 1933), traslocò ancora bambino con la famiglia nella campagna di Correggio e da metà anni Cinquanta si trasferì definitivamente a Bologna, dove ha compiuto l’intera sua stagione artistica.

La narrazione del libro, adeguatamente illustrato, inizia nel 1975, anno chiave per Lorenzo: il riconoscimento della città alla sua arte con la mostra al Circolo Artistico, l’incarico del Comune per creare il manifesto per il 30° anniversario della Liberazione, la chiamata (per meriti artistici) alla docenza all’Accademia di Belle Arti e, infine, la prima collaborazione con Il Bulino, Hymne à la beauté , incisioni a puntasecca ispirate a poesie di Baudelaire, recitate al Circolo di via Clavature dalla voce suadente di un altro grande bolognese, Raul Grassilli.

Il racconto, per testi e immagini, prosegue fino all’ultima rassegna al Palazzo dei Principi di Correggio e alla Correggio Art Home (2016), con opere appositamente create come tributo ad Antonio Allegri, sempre inteso da Lorenzo come il suo ideale nume tutelare: in pittura, nel disegno, nell’affresco.

La scelta dell’Antoniano è motivata proprio dalla presenza su una parete dell’antico refettorio di uno dei capolavori di Ceregato: Inno al pane, un grande affresco, voluto dall’Associazione dei Panificatori bolognesi, per rievocare un momento glorioso di unitaria solidarietà cittadina: l’ alluvione del Reno del 1951 nella Bassa bolognese. Sulla maestria di Lorenzo frescante ne scrisse anche Andrea Emiliani – annoverabile ex post tra gli Amici di Ceregato – che volle definirlo “artista utile e necessario”.


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