Nel 1961 avevo fra i clienti la casa discografica RI-FI e lì incontrai Padre Berardo che mi chiese se potevo disegnare una serie di grandi fogli per adornare il palco del teatrino dell’Antoniano dove si sarebbe svolto il primo Zecchino. Disegnai utilizzando grandi fogli riservati alla scenografia, con disegni di sapore infantile che poi arrotolai e spedii a Bologna, non so se furono usati per la trasmissione in bianco e nero perché non vidi la trasmissione. Ma, dopo qualche tempo, mi incaricarono di disegnare, con lo stesso stile, la prima copertina per il Piccolo Coro e Padre Berardo mi invitò a Bologna per una breve visita. Arrivando scoprii un convento molto naif, mi fermai a pranzo con i quattro frati che si occupavano dello Zecchino, ricordo solo padre Gabriele che era un fratone tondo e allegro dalla battuta facile. Ma prima di pranzo padre Berardo mi fece visitare il convento dove vidi un grande rustico magazzino dove troneggiava una enorme antica botte dove fermentava il mosto che avrebbe prodotto il vino che, probabilmente, veniva fatto da decenni dall’Antoniano giudicando dalla vetustà della botte. Non credo che l’Antoniano di oggi lo faccia ancora.
Nel pomeriggio mi fu presentata Mariele ed ascoltai e vidi le prove del Piccolo Coro; fui subito ispirato dal cicaleccio dei bimbi nelle pause e appena tornato nel mio studio a Milano disegnai lo scudetto.
Da allora tutte le mie prestazioni per l’Antoniano furono piacevolmente gratuite.
Oggi ,navigando in internet, ho scoperto che è stato sostituito con una versione (perdoni la presunzione) che trovo ferrigna, con uccellini che sembrano dei missili, più adatta ad una azienda industriale – forse più adatta a quello che è diventato lo Zecchino.
ARTICOLO CORRELATO: L’Arte di Mario Moletti
ESTRATTO DA:
“Lo Zecchino d’Oro UNA STORIA DI 40 ANNI”
di Berardo Rossi
Nel 1963 il Piccolo Coro ebbe subito il suo stemma, il suo “logo” come si dice oggi. In una campitura a scudo, una nidiata di uccellini in volo. Al vertice dello scudo la “A” dell’Antoniano. Il “logo” ideato da Mario Moletti, è rimasto fresco e gradevole nonostante il passare degli anni. Dopo qualche anno dalla sua fondazione il Piccolo Coro organizzò per qualche tempo la “festa dei distintivi”, nel corso della quale veniva consegnato – alla maniera di un’onorificenza – il distintivo del Piccolo Coro, in oro smaltato, agli amici importanti.
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